Caro Direttore,
scusa se “invado” questo spazio
riservato alle lettere al giornale ed in particolare al suo
Direttore. La corrispondenza che allego, però, mi sembra molto
indicativa del clima di cui più volte abbiamo scritto e che si
respira in Basilicata. Non è un clima favorevole alla pianta della
libera informazione e al giornalismo d'inchiesta. Tuttavia, una
pattuglia di giornalisti coraggiosi e liberi continua a coltivarla su
varie testate ed è opportuno che queste risorse per la tutela della
sovranità popolare vengano sostenute e costituite a “zoccolo duro”
della garanzia democratica costituzionalmente tutelata. Le “elezioni”
di cui parla il signor Daniele Adamo (giornalista pubblicista), sono
quelle in seno all'Ordine dei Giornalisti concluse con il
ballottaggio della domenica 26. Da esse è scaturito il nuovo
Consiglio Regionale dell'Ordine dei Giornalisti, organismo alla cui
composizione ho concorso per la quota “pubblicisti” senza
risultare eletto. Si tratta di un organismo di rappresentanza che non
prevede alcuna retribuzione ma il sacrificio di tempo e denaro per la
tutela degli iscritti e della deontologia professionale. Gli eletti,
che hanno tutta la fiducia ed i sostegno degli iscritti, sapranno
affrontare il delicato compito che hanno assunto e la responsabilità
loro attribuita. In Basilicata, non è poca cosa!
Nicola Piccenna
Comunicazione del signor Daniele Adamo
Signor Piccenna,
Io non La conosco, né sono amico o
sodale (come Lei probabilmente direbbe) del senatore Bubbico, trovo
però insopportabile che Lei - dopo aver abusato del mio e altrui
indirizzo e-mail per la sua campagna elettorale tra giornalisti e
pennivendoli (sì perché la "nostra" categoria non ha
nulla da
invidiare alla c.d. casta dei
politici) - ora invada le caselle e-mail di persone a Lei sconosciute
con le Sue campagne moralizzatrici (che hanno il vago sapore della
vendetta personale visto che sta divulgando un post di gennaio
scorso) sul senatore Bubbico. Le chiedo pertanto di cancellare il mio
indirizzo dalla Sua mailing list.
Daniele Adamo
Risposta al signor Daniele
Adamo
Signor Daniele Adamo,
mi scuso per il disagio arrecatoLe e La
rassicuro sulla cancellazione del suo indirizzo email dalla mailing
list.
Mi permetto di precisare, per quello
che potrà servire a conoscerci, che nulla nutro contro la persona di
Filippo Bubbico e non comprendo nemmeno quale sarebbe il motivo o
l'origine di una mia ragione di vendetta/rivalsa nei suoi confronti.
L'attualità della notizia, già
pubblicata nel gennaio scorso, è data dalla recente nomina di
Bubbico Filippo a viceministro nel Governo Letta. Non si tratta di
campagne moralizzatrici, di cui come Lei non avverto alcun bisogno e
nemmeno utilità.
Ritengo indegno, invece, che una
persona (Bubbico) che si faceva restituire i soldi incassati
dall'agronomo (R. N.) per la progettazione degli impianti di
gelsibachicoltura, sia esponente del Governo dello Stato Italiano
senza aver mai (ripeto MAI) spiegato perché ed a quale titolo lui,
architetto, fornisse consulenza all'agronomo in tema di materie
agronomiche!
Possiamo nasconderci dietro la privacy,
dietro le circonlocuzioni del politichese, ma non possiamo smettere
di informare su questioni di interesse pubblico, attuali e
gravissime.
Nel momento in cui Bubbico dovesse
tornare a fare l'architetto (stimato e professionalmente validissimo)
nulla avrei da scrivere anche di fatti passati. Fino a quando riveste
ruoli pubblici di altissima responsabilità, il rispetto della
sovranità popolare esige che sia soggetto ad osservazioni e critiche
d'intensità proporzionata alla responsabilità ricoperta. (Lo dice
la Suprema Corte di Cassazione interpretando la Costituzione
Repubblicana).
Noi Lucani, poi, potremo continuare a
lungo a vivere nell'indigenza in cui Bubbico ed i suoi sodali
(politici di tutti gli orientamenti) hanno precipitato la Basilicata.
Almeno fino a quando non la smetteremo di adorare i totem e
scenderemo in campo in prima persona.
In ultimo, signor Adamo, mi consenta di
dissentire circa l'affermazione che nulla hanno i giornalisti da
invidiare ai politici. Forse lei, che oggi è dirigente del Consorzio
Gaia, non conosce esattamente quanto pagano (se pagano) un
giornalista pubblicista: 3 (tre) euro ad articolo. Beh! Poco meno
dello scontrino della colazione che il politico raccattava da terra
per aggiungerlo a centinaia d'altri quale arrotondamento dei 10mila
euro mensili percepiti. Per non invidiarli occorre essere quantomeno
francescani!
Buona giornata, signor Adamo
Nicola Piccenna
p.s. Il signor Daniele Adamo non mi
scrive da un indirizzo email personale bensì da un indirizzo della
società "Consorzio Gaia" (www.consorziogaia.it). Egli,
attraverso internet sui profili professionali, si presenta come
Dirigente dell'anzidetto Consorzio. L'indirizzo email risulta negli
elenchi dell'Ordine dei Giornalisti come unico indirizzo utilizzabile
per le comunicazioni relative all'attività istituzionale
dell'ordine. Il Consorzio Gaia è commissariato dal 2007 (per
un'insolvenza superiore ai 330 milioni di euro). Il Decreto (2 Ago
2007) di ammissione all'amministrazione straordinaria del Consorzio
Gaia e di nomina del relativo amministratore straordinario, è
firmato dal Ministro alle Attività Economiche Luigi Bersani
dell'allora Governo Prodi. Sottosegretario di quel Ministero, a
quella data, troviamo Filippo Bubbico.
Certamente il signor Adamo sarà
diventato dipendente/dirigente di quel Consorzio attraverso un
pubblico concorso e questo dimostra che i lucani sanno farsi valere
anche fuori dalla Regione, giacché Gaia opera nel Lazio
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