sabato 16 settembre 2017

La scomparsa di un Popolo libero (i Lucani) e la comparsa degli ignavi Basilicatesi

http://www.potenzanews.net/val-dagri-persone-decedute-famiglie-distrutte-lappello-le-accuse/

Povera Lucania, perché che la Basilicata fosse una povera cosa già si sapeva. Una regione (la Basilicata) frutto di una esigenza amministrativa che deve il suo nome ad un atto di pura burocrazia che ha qualificato un territorio da amministrare, una proprietà da far fruttare, una azienda, un campo coltivabile. Al cui vertice porre un fattore, un amministratore, un servo di alto livello che amministrasse i beni del padrone facendo lavorare i servi di basso livello, di infimo livello.
A quelli siamo noi, i Lucani. Proprietari di una regione (la Lucania) che aveva una sua dignità storica e territoriale, frutto di una determinazione, di una capacità di sacrificio, di un amore per la libertà che erano costati lutti e sofferenze nei millenni e sino alla cosiddetta Unità d'Italia (essa compresa) in cui era stato trovato il sistema di addomesticarli (i Lucani): un genocidio sistematico, pianificato ed eseguito con teutonica (nazista, diremmo meglio per capirci) precisione. (leggi "Carnefici" di Pino Aprile).
Un genocidio che soppresse gli spiriti indomiti, i "brave heart". Ma non sarebbe bastato come non era bastato ai Romani per stroncare l'alleanza dei Lucani con Cartagine.
Il colpo di genio fu scegliere gli indigeni più egoisti, meno vocati ai loro conterranei e più inclini ad esercitare un piccolo potere personale, localmente totalizzante, ma completamente asserviti ai grandi interessi nazionali o delle lobbies internazionali che con il potere nazionale facevano (e fanno) lo stesso gioco di un potere grande che controlla dei piccoli ras (nazionali in questo caso).
Così arriviamo ai nostri giorni in cui ai disastri ambientali delle falde inquinate, dell'aria inquinata, del disastro sociale ed economico, i parlamentari lucani fanno seguire silenzi (quelli che si sono assicurati la pensione o il vitalizio, come si usa oggi) o proteste inutili (quelli che usano il dramma per chiedere potere ma nulla propongono sul piano delle soluzioni attuabili).
Se una larga fascia della popolazione Jonica non può bere l'acqua ed un'altra larga fascia nel Vulture non può respirare l'aria, i parlamentari non possono e non devono mettere al primo posto la ricerca delle responsabilità: devono intervenire affinché i loro cittadini abbiano da subito acqua per uso potabile ed irriguo non contaminata ed aria da respirare non pericolosa per la loro vita (e quella dei loro figli, come pure dei figli dei parlamentari!).
Se ciò non accade, finché ciò non accade, occorre dichiarare il disastro ambientale e trovare ai Lucani altre sistemazioni.
Ma tutto questo non avverrà e noi "Basilicatesi" continueremo a morire (vedi le risultanze dello studio di impatto sanitario di cui, alle famiglie "Basilicatesi", erano già note le conseguenze, cioè i lutti, ben prima che qualche scienziato ne scrivesse il consuntivo).
Continueremo a morire perché è scomparso il popolo dei Lucani che a questi quattro pidocchi gliela avrebbero fatta pagare molto cara e da tempo!



Nessun commento:

Posta un commento