lunedì 16 gennaio 2012

Petrolio: interrogato il Monti, non risponde!


Imbarazzo per le domande poste da “L'Indipendente Lucano”?


Stimato Filippo de Lubac,
sono abbonato da circa un mese al settimanale “L'indipendente Lucano” che ricevo attraverso la posta elettronica. È un modo per sentirmi vicino alla terra ed alle genti di Lucania. Sul numero 12, l'articolo intitolato “Regaliamo il petrolio in cambio di tasse, rifiuti tossici e disoccupazione”, a Sua firma, rivolgeva un pressante interrogativo al Presidente del Consiglio, Sen. Prof. Mario Monti, circa lo sfruttamento delle risorse petrolifere della Lucania: “Perché fra i tanti fondi di barile che si tenta di raschiare non si pensa al giacimento lucano”? In effetti, per quanto mi risulta, non si tratta di un fondo di barile ma di alcuni miliardi di barili di petrolio ed è sconcertante che vengano regalati a costo (quasi) zero alle compagnie petrolifere; ancor più in un periodo di crisi come quello che ci tocca affrontare di questi tempi. Ho accertato che quell'articolo è arrivato sulle scrivanie del Presidente, dei suoi stretti collaboratori come su quelle dei vertici dell'Eni. Persone ben informate, mi testimoniano di commenti imbarazzati e prudentemente riservati. In effetti non sembra che alcuno voglia rispondere e riesco solo minimamente ad intuire perché. Le sarei grato se potesse fornire a me ed agli italiani di buona volontà un approfondimento sulla materia, visto che il settimanale su cui scrive appartiene alla (ormai) ristretta schiera delle voci libere. Le sarei particolarmente grato anche perché apprezzo da anni il Suo lavoro d'inchiesta giornalistica ed il coraggio con cui lo conduce. Sarà mia cura, promuovere l'abbonamento tra i miei colleghi e conoscenti quale forma concreta di sostegno al giornale e riconoscenza per il prezioso lavoro che svolgete. Auguri a Lei ed a tutta le redazione.

F.to Stefano Righi, funzionario ministeriale


Egregio Signor Righi,
ricevo la Sua comunicazione e, per un caso fortuito, sono in grado di risponderLe tempestivamente. Infatti, avevamo già deciso con gli altri redattori de “L'indipendente Lucano” e con il direttore di chiudere l'anno con uno speciale sul “Petrolio Lucano”. In effetti, come vedrà, non si tratta più di avanzare ipotesi strampalate o generiche accuse in stile “complottardo”. Il petrolio lucano è da oltre un secolo al centro di complesse vicende, spesso tragiche, tanto che ormai si tratta di storia contemporanea. Si, per quanto risulta, siamo consapevoli che l'articolo da Lei citato è finito su quei tavoli. Non si può dire che sia stato letto da Mario Monti e da Paolo Scaroni ma nemmeno si può escludere che ciò sia accaduto o stia per accadere. Così come è certo che da almeno tre anni, Franco Terlizzese, Direttore Generale del Ministero per lo Sviluppo Economico (responsabile delle autorizzazioni di prospezione e coltivazione di giacimenti petroliferi), non risponde alle domande che gli poniamo su alcuni giacimenti lucani finiti in mano a società straniere per soli diecimila euro. A rispondere a certe domande si fa sempre in tempo e, magari, lo “speciale” che pubblichiamo come regalo di fine d'anno servirà anche a fornire ulteriori spunti di valutazione. Buon anno a Lei ed a tutti i lettori. Specie a quelli che ci sosterranno attraverso il civilissimo mezzo dell'abbonamento.
Filippo de Lubac


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