domenica 16 giugno 2013

Fondi Cipe, Royalties, Regione: ma la strada per Craco resta interrotta

L'interruzione sulla provinciale 176 persiste: Aspettando una grazia o un appalto per somma urgenza?

Chi non ha mai visto il celeberrimo film “Il ponte sul fiume Kwai” o almeno non ricorda il motivo fischiettato che ne accompagnava l'avvincente trama? Beh, per questi pochi sfortunati la Basilicata potrebbe svolgere un ruolo di supplenza o, quantomeno, di recupero della memoria.
Il “nostro” ponte si trova, ancora per metà giacché il resto è crollato nella serata del 22 febbraio scorso, lungo la strada provinciale 176 che collega Craco Peschiera a Pozzitello di Pisticci. Arteria gi grande traffico e piccolissime dimensioni che collegava la fondovalle “Valle dell’Agri” alla strada statale 407 Basentana. A schiantarlo le piogge abbondanti sul terreno argilloso dei calanchi ma, forse, ancor più il traffico intenso di mezzi pesanti a cui, da qualche tempo, si sono aggiunti gli autotreni con i rifiuti melmosi provenienti dai pozzi petroliferi della Valle dell'Agri e destinati ai depuratori di Tecnoparco Valbasento in quel di Pisticci Scalo.
Ad oltre tre mesi dal crollo e dalla conseguente e tempestiva messa in opera delle varianti, breve per i veicoli di peso non superiore a 35 Q.li e lunga (70Km) per tutti gli altri, non è dato sapere quando si porrà mano all'opera.
Le difficoltà dell'amministrazione provinciale, come di tutte le amministrazioni locali con i tempi che corrono, sono di tipo finanziario ma anche su questo occorre vigilare e non restare passivamente ad aspettare che qualche santo faccia una grazia. In questo caso il santo sarebbe Vito De Filippo, Presidente della Giunta Regionale,che avrebbe risorse abbondanti derivanti dalle royalties petrolifere ed anche da fondi CIPE per rivedere e mettere in sicurezza arterie stradali tra cui quella “sul fiume Kwai” di cui ci occupiamo oggi.
L'eterna lotta tra la “somma urgenza” che pure consente appalti rapidi ma a volte anche operazioni non del tutto condivisibili sul piano dell'efficacia/economicità degli interventi e la procedura ordinaria che offrirebbe maggiori garanzie ma che impiega anni per arrivare a risultato.
D'altro canto, bisogna rilevare che sono già trascorsi tre mesi e che operare in somma urgenza sarebbe una contraddizione in termini.
Intanto, aspettiamo notizie dalla Regione, da Petrolio, dal Cipe e, forse, sarebbe il caso che i cittadini cominciassero ad essere più presenti a sé stessi ed agli amministratori che li rappresentano.
di Francesco Capolupo


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