L'interruzione sulla
provinciale 176 persiste: Aspettando una grazia o un appalto per somma urgenza?
Chi non ha mai visto il
celeberrimo film “Il ponte sul fiume Kwai” o almeno non ricorda
il motivo fischiettato che ne accompagnava l'avvincente trama? Beh,
per questi pochi sfortunati la Basilicata potrebbe svolgere un ruolo
di supplenza o, quantomeno, di recupero della memoria.
Il “nostro” ponte si
trova, ancora per metà giacché il resto è crollato nella serata
del 22 febbraio scorso, lungo la strada provinciale 176 che collega
Craco Peschiera a Pozzitello di Pisticci. Arteria gi grande traffico
e piccolissime dimensioni che collegava la fondovalle “Valle
dell’Agri” alla strada statale 407 Basentana. A schiantarlo le
piogge abbondanti sul terreno argilloso dei calanchi ma, forse, ancor
più il traffico intenso di mezzi pesanti a cui, da qualche tempo, si
sono aggiunti gli autotreni con i rifiuti melmosi provenienti dai
pozzi petroliferi della Valle dell'Agri e destinati ai depuratori di
Tecnoparco Valbasento in quel di Pisticci Scalo.
Ad oltre tre mesi dal
crollo e dalla conseguente e tempestiva messa in opera delle
varianti, breve per i veicoli di peso non superiore a 35 Q.li e lunga
(70Km) per tutti gli altri, non è dato sapere quando si porrà mano
all'opera.
Le difficoltà
dell'amministrazione provinciale, come di tutte le amministrazioni
locali con i tempi che corrono, sono di tipo finanziario ma anche su
questo occorre vigilare e non restare passivamente ad aspettare che
qualche santo faccia una grazia. In questo caso il santo sarebbe Vito
De Filippo, Presidente della Giunta Regionale,che avrebbe risorse
abbondanti derivanti dalle royalties petrolifere ed anche da fondi
CIPE per rivedere e mettere in sicurezza arterie stradali tra cui
quella “sul fiume Kwai” di cui ci occupiamo oggi.
L'eterna lotta tra la
“somma urgenza” che pure consente appalti rapidi ma a volte anche
operazioni non del tutto condivisibili sul piano
dell'efficacia/economicità degli interventi e la procedura ordinaria
che offrirebbe maggiori garanzie ma che impiega anni per arrivare a
risultato.
D'altro canto, bisogna
rilevare che sono già trascorsi tre mesi e che operare in somma
urgenza sarebbe una contraddizione in termini.
Intanto, aspettiamo
notizie dalla Regione, da Petrolio, dal Cipe e, forse, sarebbe il
caso che i cittadini cominciassero ad essere più presenti a sé
stessi ed agli amministratori che li rappresentano.
di Francesco Capolupo
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