lunedì 28 dicembre 2009

Quando lo Stato si arrende (impotente) all'illegalità



Nella "Svizzera del Sud" tutto procede per il meglio. Marinagri, il villaggio vacanze realizzato da un'impresa privata con cospicue iniezioni di denaro pubblico, ha ripreso le attività. Così ha deciso un magistrato, Gabriella Reillo da Catanzaro. Così adesso è chiaro a tutti che è possibile costruire nella foce di un fiume, su terreno demaniale inalienabile (ma, nel caso, alienato), beneficiando di un esproprio per realizzare una fabbrica d'inscatolamento del pesce mai nata, sul letto del fiume sbarrato (pochi chilometri a monte) da una diga da 155 milioni di metri cubi d'acqua. Il piano d'emergenza depositato presso la Prefettura di Matera spiega che in caso di crollo della diga (siamo in una delle zone a maggior rischio sismico d'Italia) sarebbe un disastro. Ma non interessa a nessuno. Al popolo, come a certa magistratura, i disastri interessano solo quando è troppo tardi, Altrettanto vale per la stampa che conta, per non parlare della televisione. Solo "dopo", si possono realizzare le interviste strappalacrime ai sopravvissuti, confezionare pistolotti sulle responsabilità di chi avrebbe potuto e dovuto "evitare cosa" e non l'ha fatto.
Adesso godiamoci questo mite inverno che ci prepara ad un'estate fantastica in cui sviluppo economico ed occupazione compenseranno questi gravi abusi. Come diceva Leonardo Sciascia: "fin quando la mafia distribuirà posti di lavoro e lo Stato non sarà in grado di fare altrettanto, la lotta all'illegalità sarà impotente".

1 commento:

  1. Aumenteremo così le cubature cimiteriali. Tanto c'è la legge ... L'Aquila non docet. Antonio Adobbato

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